Sono veramente grandi le doti matrimoniali che si offrono in quel regno di Sicilia. Solo che quasi tutte le doti delle donne, le quali si danno da fare per accasarsi con i servitori del viceré, sono piuttosto pretese che denari. E intendo pretese intessute di inimicizie e di liti interminabili. Le donne pensano di potersene risolvere quanto prima con il favore del Palazzo. Hanno davanti molti esempi che le inducono a pensare che la forza del favore valga a spianare ogni difficoltà. Da qui hanno inizio liti rabbiosissime. Il viceré deve fuggire come scogli pericolosi i maritaggi dei suoi servitori. E stia pur certo che la donna siciliana cercherà l'accasamento solo al fine d'attaccar liti e inimicizie inestinguibili, con attentati alla personale reputazione del viceré; e con molte polemiche, che partiranno dal privato e finiranno nel pubblico. Scipio di Castro, Avvertimenti a Marco Antonio Colonna quando andò viceré di Sicilia, 1577
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